Carrozze per sole donne, non è la soluzione.

Lo scorso venerdì 3 dicembre due ragazze di 22 anni hanno denunciato due episodi di aggressione e violenza sessuale (una consumata e una tentata) nei loro confronti. Il primo è avvenuto su un treno della linea Milano-Varese; mentre il secondo in stazione a Vedano Olona, nel Varesotto.

Presto si è cominciato a parlare di carrozze separate per le donne (anche con una petizione online, alcune fonti qui e qui ), ma chiudere le donne in carrozze dedicate non è la soluzione. Abbiamo chiesto a Viviana Garbagnoli, psicoterapeuta ed esperta di violenza sulle donne, un commento:

Viviana Garbagnoli

Anche oggi mi chiedo come mai debba stupirmi leggendo il giornale; anche oggi qualcuno ha pensato di usare il proprio tempo prezioso, che andrebbe ben custodito, per immaginare come fare per “mettere al sicuro le donne “.

“ Mettere al sicuro’’ vuol anche dire chiudere da qualche parte, fa pensare a luoghi separati, a luogo di segregazione.

Eppure anche oggi, o ieri o l’altro ieri qualcuno ha pensato che per permettere alle donne di viaggiare sicure valesse la pena istituire carrozze, “speciali” per sole donne.

Resto sempre stupita, nonostante siano passati tanti anni da quando ho cominciato a occuparmi della volenza sulle donne, di come si possa continuare a essere cosi miopi. Probabilmente gli uomini non sanno cosa vuol dire per una donna, giovane o non giovane, doversi guardare le spalle da sempre, sia che si viaggi in tram , in autobus o in treno, perché sempre c’è bisogno di tenere alta la sorveglianza su di sé. Fin da piccole veniamo istruite dalle nostre madri a stare “attente” quando sei in tram, o quando viaggi…

La mano lunga o lesta è spesso in agguato e le donne lo sanno e per questo quando salgono su un treno o su un mezzo pubblico, cercano altre donne, perché è come un filo rosso e invisibile ma che le donne sanno riconoscere e che permette loro di proteggersi l’una con l’altra.

Probabilmente invece che usare il pensiero, e badate usare il pensiero è cosa assai raffinata fin dai tempi dei Greci, voleva dire, cercare di capire, trovare soluzioni, studiare percorsi di vita e tanto altro, dicevo invece che usare il pensiero è probabile che non lo si usi affatto ma si cerchi la soluzione che da sempre è la più ovvia, più semplice e più facile: allontanare le donne che altro non sono se non fonte di seduzione e pertanto di risvegli inconsulti di atti libidinosi . Poveri uomini, incapaci di tenere a bada qualsiasi istinto primordiale… Questa proposta non è offensiva solo per le donne lo è anche per gli uomini, che li descrive come degli incapaci a tenere a bada il loro istinto.

Lavoriamo da anni per cercare di portare tra la società una cultura che abbia rispetto delle diversità di genere e non solo, sia nei luoghi pubblici che nei luoghi privati , lavoriamo a progetti europei importanti come legge C190 Global Inclusion, per diffondere la cultura per il rispetto nei luoghi di lavoro, nelle istituzioni, ma mai nulla sembra essere abbastanza. Le donne sono vittime dentro la loro casa, che non le protegge ma le rende vittime della violenza del loro uomo, le donne sanno cosa vogliono e da tempo provano a dirlo. Le donne non vogliono luoghi protetti come se fossero delle bambole, degli oggetti e non persone, le donne vogliono stare nel mondo e per starci lo devono fare sicure di poter andare ovunque, senza paura di doversi guardare alle spalle. Le donne vogliono semplicemente essere lasciate libere di andare dove vogliono, è così difficile da capire?

Ogni donna ha il diritto di salire e scendere da un mezzo di trasporto senza paura, e per farlo è necessario che nelle scuole, nelle istituzioni si faccia un lavoro di formazione, si lavori per cambiare la cultura che ancora nel nostro paese esiste che è quella del sospetto “ ma che ci faceva da sola in treno a quell’ora’’ , quella cultura che ancora mette nella bocca delle persone un pensiero legato a una società patriarcale, dove tra uomo e donna ancora oggi esistono modi di fare e di agire che devono essere diversi; dove la parità è scritta quasi ovunque ma applicata quasi mai, dove ancora ci si stupisce se si vede una donna camminare sola per strada a sera tardi, dove le donne che si laureano prima dei loro compagni e sanno tenere insieme la privata e quella pubblica, ancora devono sentirsi dire dagli uomini , cosa devono fare!

Educa tuo figlio

Educare i propri figli:

Da uomo mi permetto di aggiungere che per secoli abbiamo cresciuto le nostre figlie nella paura senza pensare ad educare i nostri figli affinché rispettassero le donne, spesso la violenza sessuale infatti non è una pulsione sessuale irresistibile ma un modo per affermare la propria potenza sulle donne.

La società patriarcale educa gli uomini a considerare la donna come un oggetto di cui si ha il possesso: il catcalling, le molestie e le aggressioni sessuali (anche in diretta TV) e infine lo stupro fanno parte di questa visione della mascolinità tossica che pervade la società patriarcale e che spesso fa male anche all’uomo che deve sempre comportarsi in modi che spesso sono arcaici e sbagliati per avere l’approvazione del gruppo.

Essere uomo non vuol dire prevaricare lə altrə come ci hanno insegnato.

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Nizza: situazione Covid, aggiornata al 09/12/2021

Come ha consigliato il Sindaco siamo andati a cercarci i dati

E’ notizia di pochi giorni fa che l’hub vaccinale presso il Foro Boario è stato smobilitato e che sono previste solo poche giornate di vaccinazioni: quattro a fine dicembre 2021 e 14 nel mese di gennaio 2022, nel momento in cui per decreto ministeriale si deve accelerare la somministrazione della terza dose di vaccino.
 
In un’ottica di collaborazione costruttiva e senza critica implicita abbiamo chiesto la situazione aggiornata dei contagi a Nizza Monferrato soprattutto negli istituti scolastici, dati che il Sindaco ha sempre diffuso celermente e copiosamente nelle sue dirette Social, ed ora, nel pieno della quarta ondata, ne rifiuta la comunicazione.
 
La richiesta è stata avanzata per avere il quadro completo e capire cosa sia meglio fare per tutelare la salute di tutti non per alimentare una sterile polemica, il periodo pandemico ha colpito tutti noi e non vediamo l’ora che tutto questo finisca.
 
Come spiegato:
 
“Chiediamo, come già proposto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, di portare puntualmente a conoscenza della cittadinanza i numeri del contagio divulgandoli attraverso i mezzi di comunicazione a disposizione: comunicare i numeri del contagio può incentivare il comportamento responsabile della comunità attraverso l’adozione di tutte le misure necessarie per superare l’emergenza”.
 
Il Sindaco, con un articolo a La Stampa, risponde alla nostra proposta consigliando di andare sul sito della Regione a reperire i dati e ha accusato i consiglieri di “non essere in linea con la realtà”.
 
Abbiamo seguito il consiglio del Sindaco Nosenzo e siamo andati a cercare informazioni sul sito della Regione Piemonte (non facile da usare da smartphone, probabilmente anche per le persone più esposte ai rischi Covid).
 
Al momento i casi confermati a Nizza Monferrato sono 50 (dati aggiornati alle 18:30 di Giovedì 09/12/2021) non si sanno in quali condizioni cliniche versino ma speriamo che grazie al vaccino non ci siano gravi conseguenze.
 
Consideriamo importante inoltre fare un’analisi dei dati, comprendere le tipologie di contagi  (fasce d’età, persone sole) e valutare se l’amministrazione comunale può predisporre nuovi servizi e disponibilità aggiuntive in aiuto delle famiglie colpite dal Virus.
 
Purtroppo dai dati pubblicati sul sito non si può desumere la situazione degli istituti scolastici di ogni ordine e grado pubbliche e private, crediamo che la semplice informazione potrebbe tranquillizzare la famiglie dei nostri giovani studenti senza “creare confusione”.
 
Rimaniamo, quindi, convinti che sarebbe opportuno, di facile realizzazione e senza alcun costo, comunicare il numero aggiornato dei contagi facendo si che il dato sia trasparente e facilmente reperibile, incalzeremo il Sindaco affinché lo faccia perché è un suo dovere.

Super Green Pass cosa cambia

Da lunedì 6 dicembre fino al 15 gennaio 2022 entra in vigore il Green Pass Rafforzato , si ottiene solo con il vaccino o con la guarigione da Covid, il tampone da accesso solo al Green Pass Base

Ecco cosa cambia:

Super Green Pass

  • In zona bianca è in possesso del Super green pass può accedere a spettacoli, eventi sportivi, ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche. Le limitazioni non valgono per i minori di 12 anni e gli esenti al vaccino.
  • In zona gialla la mascherina all’aperto diventa obbligatoria. Le attività però non subiscono limitazioni (bar, ristoranti, palestre, stadi rimarranno aperti secondo i consueti orari) in quanto varranno sempre le regole del ‘Super green pass’. In zona arancione le ulteriori restrizioni continueranno a valere solo per i non vaccinati, che non potranno uscire dal proprio comune e potranno andare solo a lavoro o accedere ai servizi essenziali.
  • In zona rossa le restrizioni previste dal precedente decreto valgono per tutti. Ci sarà il divieto di spostamento, anche nel proprio Comune, ristoranti e bar chiusi, didattica a distanza, discoteche chiuse.

Green Pass Base:

Sarà obbligatorio anche per:

  • Alberghi
  • Spogliatoi
  • Attività sportiva
  • Trasporto ferroviario regionale
  • Trasporto pubblico locale

Terza Dose Obbligatoria:

Dal 15 dicembre sarà obbligatoria per:

  • Personale amministrativo
  • Sanità e professioni sanitarie
  • Docenti e personale amministrativo della scuola
  • Militari
  • Forze dell’ordine
  • Soccorso pubblico

Rafforzamento dei controlli

Entro 3 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Legge i Prefetti sentiranno il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza ed entro altri 5 giorni appronteranno il nuovo piano dei controlli.

I controlli saranno a campione

Campagna vaccinale:

La campagna vaccinale sarà incrementata come da delibera del Ministero della Salute. E’ importante dare ancora una volta una risposta di comunità, l’unico modo per uscirne è tutti insieme sopportando i tanti problemi per difendere chi non può vaccinarsi e le fasce più deboli (sperando che il centro vaccinale di Nizza Monferrato sia ricostituito a tempo pieno e continui nell’ottimo lavoro compiuto).