PRESIDIO OSPEDALIERO VALLE BELBO: LA NARRAZIONE CONTINUA

(potremmo oramai considerarla alla stregua di un telenovela)

Eccoci qui ad affrontare una nuova puntata sulla questione relativa al completamento del presidio ospedaliero della Valle Belbo che, se non fosse una cosa molto seria per i cittadini che risiedono nel nostro territorio, potremmo oramai considerarla alla stregua di un telenovela visto il susseguirsi di dichiarazioni che smentiscono le precedenti e che rinnovano completamente lo scenario dei lavori e delle destinazioni d’uso. Tanto parlare per nascondere nessuna certezza e nessuna concretezza al momento.

Per fare una piccola rinfrescata alla memoria diciamo che la giunta regionale in occasione della scorsa campagna elettorale della elezioni amministrative dichiarò pubblicamente, con perentorie interviste sulla stampa e importanti informazioni sui media, che il costruendo presidio ospedaliero della Valle Belbo sarebbe stato completato con l’innalzamento di un ulteriore piano dell’ edificio esistente per portare ad un totale di 80 posti letto disponibili, presentando questa iniziativa come una cosa di notevole importanza e utilità che avrebbe ulteriormente valorizzato l’intera operazione.

Parlarono anche del punto di primo intervento che sarebbe stato mantenuto al servizio del presidio, ma glissarono furbescamente sui tempi di apertura e chiusura di questo importante servizio pur essendo noto ai più che avrebbe reso un servizio fruibile per 8 ore al giorno anziché le 24 ritenute da tutti necessarie. L’assessore Gabusi in più interventi pubblici, ricordiamo quello in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Croce Verde di Nizza, parlò di fine progettazione e affidamenti lavori in primavera 2022 cioè ora.

Adesso, parafrasando Guareschi e Gino Bartali possiamo parlare di contrordine compagni oppure che è tutto sbagliato e tutto da rifare.

Nessuna sopraelevazione perché il terzo piano e i suoi importanti posti letto non servono, serve invece completare bene quello che c’è con attrezzature e arredamenti (meno male), si finiscono gli impianti tecnologici, anzi con le economie dovute alla non costruzione del piano in più si provvederà a realizzare un polo sanitario all’interno dell’attuale edificio che ospita l’ospedale Santo Spirito dove, addirittura, questo complesso potrebbe ospitare reparti di hospice destinati ai Boidi. Ottima l’idea del polo sanitario cosi come proposto, ricordiamo che i locali del santo Spirito necessitano di adeguamenti importanti per poter esercitare i servizi previsti.

Evidentemente qualcuno della giunta regionale, che so l’assessore Carosso, o Gabusi, o Icardi, debbono aver preso appunti seguendo la nostra campagna elettorale perché noi abbiamo sempre denunciato che l’aggiunta di un ulteriore piano sarebbe stato incomprensibile proprio perché comportava dei costi di demolizione del tetto e delle predisposizioni attuate per gli impianti tecnologici, per poi edificare cose non necessariamente utili. Parlammo di costi e non investimenti ritenendoli poco plausibili. Tutto questo mentre i nostri avversari, Sindaco in testa, propagandavano l’ormai certa e indifferibile edificazione della sopraelevazione come un risultato di eccellenza.

Ci domandiamo se questa sia la puntata finale o ci sia da spettarsi ancora degli ulteriori cambiamenti di rotta.

Stiamo parlando di una struttura oltremodo necessaria a tutto il sud astigiano ed è giunto il tempo di avere delle certezze su quali servizi offrirà al territorio, senza tentennamenti e cambi di rotta, la giunta regionale produca fatti e non più parole. E altrettanto chiaramente dicano se intendono dare ascolto alle esigenze espresse dai cittadini di avere un punto di primo intervento a tempo pieno o a mezzo servizio come è nelle intenzioni ma che non viene scritto da nessuna parte.

Questo dovrebbero pretendere i Sindaci dei nostri comuni, Nizza in testa, per tutela e garanzia dei cittadini che da tempo aspettano la conclusione di questa vicenda con la chiarezza dei fatti e non con discorsi di campagne elettorali.

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ATTIVITA’ SVOLTA DAL GRUPPO CONSIGLIARE 2021 INIZIO 2022

Dopo i primi mesi dell’attività in Consiglio Comunale il gruppo Consigliare di Nizza Futura fa un bilancio del lavoro svolto, riportiamo di seguito le conclusioni redatte da:


Il gruppo consiliare di Nizza Futura:


Così come fatto dal Sindaco anche il nostro gruppo ritiene doveroso dare una informazione pubblica dell’attività sin qui svolta fuori e dentro il Consiglio Comunale.

Abbiamo fatto interpellanze relative a:

  • Situazione di emergenza idrica delle 99 famiglie residenti in via fratelli Rosselli.
  • Chiusura hub vaccinale di piazza Garibaldi proprio nel momento in cui ricominciava a prendere corpo la nuova ondata pandemica.
  • Dati relativi al numero dei contagi da covid in città dal mese di novembre 2021 a fine Dicembre.
  • Informazioni sulle vaccinazioni effettuate in città e sul rispetto delle disposizioni emanate dal governo in materia di green pass e obbligo vaccinale per tutti quei dipendenti interessati dal decreto.
  • Situazione della diffusione del contagio all’interno delle scuole comunali di ogni ordine e grado.
  • Abbiamo dato disponibilità alla maggioranza di collaborazione per affrontare congiuntamente situazioni di emergenza di particolare gravità, come quella, oggetto della nostra prima interpellanza, dell’emergenza di fornitura idrica e morosità delle famiglie di via Rosselli con acqua razionata e per questo non fruibile da tutti in eguale misura.

Questa richiesta è stata accolta dall’Amministrazione Comunale e abbiamo potuto dare un contributo di proposte pensiamo utili alla soluzione del problema che, al momento è quantomeno uscito dalla iniziale drammaticità.

D’altronde avevamo dichiarato fin dall’inizio che sui problemi di particolare gravità e /o emergenza riguardanti la popolazione noi avremmo garantito il nostro contributo.

Sviluppo territoriale:

E’ stata richiesta anche la nostra disponibilità da parte dell’Amministrazione, che abbiamo accolto favorevolmente, a esprimere idee funzionali alla composizione di progetti per importanti realizzazioni all’interno della iniziativa assunta dalla Regione Piemonte e definita “partenariato fra Comuni” che verranno raccolti e presentati dall’Unione Collinare Vigne e Vini. Abbiamo avuto modo di esprimere nostre idee che hanno trovato l’accettazione e accoglienza in materia ambientale, turistica, agricoltura, sviluppo, conservazione e valorizzazione di edifici e monumenti di particolare importanza compreso quelli di grande valore affettivo e umano come l’Oratorio dei Salesiani, temi che avevano occupato un posto importante anche nel nostro programma elettorale. Per quest’ultimo si aprono prospettive anche nei finanziamenti all’interno dei fondi del recovery plan con bandi specifici per rigenerazione urbana, da sfruttare al meglio.

Ambiente:

Siamo convinti che bisogna migliorare la qualità della vita nel nostro territorio salvaguardando meglio l’ambiente con un uso più razionale e accorto delle risorse naturali come l’acqua, incentivando il biologico e l’uso maggiore di produzione di energia e calore da fonti rinnovabili, valorizzando i nostri monumenti e le nostre risorse culturali e architettoniche, utilizzando meglio le tecnologie in tutti settori e soprattutto mantenendo i servizi cercando di recuperarne tra quelli perduti e mantenendo e migliorando gli esistenti.

Servizi

La mancanza e la continua perdita di servizi crea seri problemi alle prospettive di sviluppo. Sui servizi e altri argomenti permangono delle divergenze abbastanza nette con l’Amministrazione.

  • Noi eravamo e siamo convinti della necessità di opporsi alla chiusura dell’hub vaccinale del Foro Boario soprattutto in un momento di alta diffusione dei contagi da Covid-19 e varianti perché rappresenta un servizio importante non solo per la città ma per l’intero territorio.
  • Ritenevamo e riteniamo ingiusto privare i nostri cittadini e quelli dei paesi circostanti, di un servizio tanto efficiente e importante costringendo gli stessi ad andare ad ammassarsi all’ospedale di Asti già congestionato dagli abitanti del capoluogo e di una ampia parte dell’intero territorio provinciale.
  • Così come riteniamo sia inaccettabile la chiusura del punto di Primo Intervento (ex Pronto Soccorso di piazza Garibaldi) operata dall’ASL Asti. In campagna elettorale noi avevamo detto che sarebbe successo e ci fu risposto che quanto asserivamo non sarebbe accaduto ma così è stato purtroppo.

Le motivazioni addotte dalla stessa ASL, per giustificare la chiusura PPI sono state due: che il personale medico infermieristico era necessario presso l’ospedale di Asti per fronteggiare l’emergenza ricoveri causata dalla pandemia e che i locali del punto di Primo Intervento sarebbero stati usati per effettuare tamponi molecolari. Questa seconda condizione non si è affatto verificata creando un altro servizio inattivo e ci sono casi di persone anche di paesi limitrofi sono state indirizzate, per fare tamponi molecolari presso altri centri ospedalieri distanti come Verduno in provincia di Cuneo.

Le nostre posizioni in merito alla sanità territoriale non devono essere intese come una battaglia strumentale ne contro l’ASL ne contro l’amministrazione comunale ne contro il governo regionale.

Sosteniamo queste battaglie perché riteniamo fondamentale difendere i servizi utili e necessari ai cittadini nicesi e alla valle Belbo, e quelli riguardanti la sanità sono tra i più importanti.

Le decisioni di cui abbaiamo parlato sopra, che hanno comportato tagli di servizi ai nostri territori, sono state assunti senza una consultazione degli amministratori dei comuni interessati. Esiste una conferenza dei sindaci che ci chiediamo se mai sia stata consultata sulle decisioni fino ad ora assunte.

Sviluppo delle attività economiche:

Noi continueremo la nostra attività di vigilanza sull’operato della Giunta di governo cercando di stimolare gli amministrazione sulle tematiche che riteniamo importanti per la città e che necessitano di un cambio di marcia in merito a molte questioni. Importante sarebbe una maggiore attenzione e valorizzazione del patrimonio culturale artistico e architettonico, ampliandone la conoscenza presso i cittadini partendo dalle scuole. Crediamo che il nostro patrimonio UNESCO non sia solo enogastronomia ma anche paesaggio, arte e cultura e che tutto ciò non si promuova solo accompagnando persone e studenti a fare passeggiate nelle nostre meravigliose campagne, o comunque, non solo.

Abbiamo parlato di restituire l’Oratorio alla città e alle associazioni ed è ora che se ne inizi a discutere fattivamente:

  • c’è un PRG [Piano Regolato General n.d.r.] datato su cui intervenire,
  • è necessario dare concretezza alle buone intenzioni fin qui espresse in merito al contenimento del consumo del suolo,
  • bisogna iniziare a programmare delle politiche di sviluppo che sono strettamente collegate all’ambiente e ai servizi,
  • c’è un centro storico che ha bisogno di un contenimento del suo degrado e di una più accorta pulizia,
  • ci sono i commercianti che attendono delle decisioni in merito alla loro condizioni, una maggiore attenzione alle loro necessità di vedere provvedimenti attenti ad una loro ripresa dopo anni di crisi e di carenza di decisioni,
  • c’è necessita di attivare sinergie con i Comuni vicini, Nizza deve essere centro di riferimento di un territorio.

Vigilare, controllare e proporre, questo è e sarà il nostro lavoro oltre che fare emergere eventuali contraddizioni all’interno della maggioranza, per questo abbiamo già pronte altre 3 interpellanze per altrettante tematiche che saranno oggetto della nostra prossima comunicazione.

Il Punto di Primo Soccorso a Nizza diventa hub per i tamponi.

In breve

  • Da lunedì 3 gennaio 2022 il punto di primo soccorso di Nizza Monferrato sospende le attività per somministrare i tamponi rapidi.
  • La somministrazione del tampone avviene dalle 8:00 alle 12:30 previa prenotazione del medico curante, NON è disponibile in forma libera.
  • Il tampone è gratuito.
  • Per le emergenze il pronto soccorso più vicino a cui rivolgersi è Acqui per i casi più lievi, per mancanza di cardiologia e altri reparti specializzati, altrimenti il pronto soccorso del Cardinal Massaia ad Asti.

Per scelta del direttore sanitario dell’ASL della Provincia di Asti, dottor Flavio Boraso, il punto di primo soccorso da oggi, 3 gennaio 2022, sospende le attività: il personale infermieristico eseguirà i tamponi rapidi, mentre il personale medico è stato richiamato ad Asti per aiutare a fronteggiare l’aumento di casi di Covid dovuti alla variante Omicron

Abbiamo raggiunto Annalisa Garrone, infermiera al punto di primo soccorso di Nizza e Consigliera Comunale di Nizza Futura, che ci ha spiegato la situazione.

“Da oggi (3 gennaio 2022) il punto di primo soccorso è chiuso. La richiesta di tamponi è molto alta e quindi il dottor Boraso, Direttore dell’ASL di Asti, ha ritenuto opportuno sospendere le attività del punto di primo soccorso per trasformalo nuovamente in hub per eseguire tamponi rapidi. Sarà possibile effettuare il tampone solo su prenotazione del proprio medico di famiglia e sarà gratuito, la modalità di esecuzione del tampone è sempre “drive in” sarà cioè predisposta una corsia dedicata in cui accedere in macchina, il tampone sarà eseguito senza che la persona scenda dalla macchina e potrà subito lasciare il centro, il risultato del tampone sarà comunicato successivamente e tempestivamente via SMS.”

Abbiamo anche chiesto ad Annalisa com’è la situazione Covid all’Ospedale Cardinal Massaia di Asti.

“Al momento la situazione è sotto controllo, il numero dei malati Covid è aumentato ma è gestibile e la situazione non desta particolare attenzione grazie alla campagna vaccinale e alle misure che ognuno di noi continua a mantenere per la sicurezza di tutti quanti. E’ importante continuare a prestare attenzione alle misure di distanziamento sociale e indossare sempre la mascherina possibilmente FFP-2.”

La situazione attuale dimostra, ancora una volta, come lo stato in cui versa la sanità locale non sia accettabile: da Nizza sono necessari almeno 30 minuti per poter accedere a un pronto soccorso, inoltre il pronto soccorso dell’Ospedale Cardinal Massaia è costantemente in sofferenza perché deve farsi carico di tutte le emergenze della provincia di Asti , che conta circa 220 mila abitanti.

Poche settimane fa la notizia della rimozione del centro vaccinale dal Foro Boario a Nizza Monferrato ci ha trovato perplessi, quest’altra notizia è altrettanto spiazzante: certamente effettuare più tamponi possibili è fondamentale in questo periodo della pandemia, ma non ci sarebbe potuta essere una soluzione che garantisse anche un’assistenza per le emergenze?

Speriamo che il Sindaco Nosenzo si faccia carico delle nostre perplessità e chieda con forza, come in campagna elettorale, più attenzione per la sanità della valle Belbo che ancora non ha certezze sul destino del presidio della Valle Belbo.

Nizza: situazione Covid, aggiornata al 09/12/2021

Come ha consigliato il Sindaco siamo andati a cercarci i dati

E’ notizia di pochi giorni fa che l’hub vaccinale presso il Foro Boario è stato smobilitato e che sono previste solo poche giornate di vaccinazioni: quattro a fine dicembre 2021 e 14 nel mese di gennaio 2022, nel momento in cui per decreto ministeriale si deve accelerare la somministrazione della terza dose di vaccino.
 
In un’ottica di collaborazione costruttiva e senza critica implicita abbiamo chiesto la situazione aggiornata dei contagi a Nizza Monferrato soprattutto negli istituti scolastici, dati che il Sindaco ha sempre diffuso celermente e copiosamente nelle sue dirette Social, ed ora, nel pieno della quarta ondata, ne rifiuta la comunicazione.
 
La richiesta è stata avanzata per avere il quadro completo e capire cosa sia meglio fare per tutelare la salute di tutti non per alimentare una sterile polemica, il periodo pandemico ha colpito tutti noi e non vediamo l’ora che tutto questo finisca.
 
Come spiegato:
 
“Chiediamo, come già proposto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, di portare puntualmente a conoscenza della cittadinanza i numeri del contagio divulgandoli attraverso i mezzi di comunicazione a disposizione: comunicare i numeri del contagio può incentivare il comportamento responsabile della comunità attraverso l’adozione di tutte le misure necessarie per superare l’emergenza”.
 
Il Sindaco, con un articolo a La Stampa, risponde alla nostra proposta consigliando di andare sul sito della Regione a reperire i dati e ha accusato i consiglieri di “non essere in linea con la realtà”.
 
Abbiamo seguito il consiglio del Sindaco Nosenzo e siamo andati a cercare informazioni sul sito della Regione Piemonte (non facile da usare da smartphone, probabilmente anche per le persone più esposte ai rischi Covid).
 
Al momento i casi confermati a Nizza Monferrato sono 50 (dati aggiornati alle 18:30 di Giovedì 09/12/2021) non si sanno in quali condizioni cliniche versino ma speriamo che grazie al vaccino non ci siano gravi conseguenze.
 
Consideriamo importante inoltre fare un’analisi dei dati, comprendere le tipologie di contagi  (fasce d’età, persone sole) e valutare se l’amministrazione comunale può predisporre nuovi servizi e disponibilità aggiuntive in aiuto delle famiglie colpite dal Virus.
 
Purtroppo dai dati pubblicati sul sito non si può desumere la situazione degli istituti scolastici di ogni ordine e grado pubbliche e private, crediamo che la semplice informazione potrebbe tranquillizzare la famiglie dei nostri giovani studenti senza “creare confusione”.
 
Rimaniamo, quindi, convinti che sarebbe opportuno, di facile realizzazione e senza alcun costo, comunicare il numero aggiornato dei contagi facendo si che il dato sia trasparente e facilmente reperibile, incalzeremo il Sindaco affinché lo faccia perché è un suo dovere.

Nizza perde il suo centro vaccinale al Foro Boario.

In evidenza

Stiamo vivendo la quarta ondata, siamo nella fase di somministrazione della terza dose vaccinale eppure il centro vaccinale presso il Foro Boario chiude.

L’aumento dei casi in Italia e nel mondo dovuto alla variante Delta e il sequenziamento in Sud Africa della nuova variante Omicron ci pongono nel pieno della quarta ondata di coronavirus.

La situazione epidemiologica in Italia è però meno grave rispetto al 2020: la campagna vaccinale è stata un successo con più dell’80% della popolazione vaccinata. La copertura vaccinale ha aumentato la resistenza alla malattia riducendo di molto decessi e ricoveri in terapia intensiva. Nonostante la recrudescenza del contagio, l’Italia è uno dei territori europei dove la pandemia resta per il momento sotto controllo, come ha sottolineato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, che ha indicato proprio l’Italia come modello da seguire per la gestione del virus.

In questo contesto, in cui per disposizione Ministeriale bisogna velocizzare la somministrazione della terza dose e riaprire gli hub vaccinali chiusi, pare quantomeno strana la decisione di chiudere il Centro Vaccinale di Nizza Monferrato, che durante la campagna vaccinale ha somministrato ben 25 mila dosi di siero.

Alcuni dei volontari presso l’hub vaccinale del Foro Boario

La chiusura dell’hub di Nizza Monferrato provocherebbe molti disagi per la popolazione delle Valli Belbo e Bormida: dovremo recarci ad Asti o a Canelli per poter ricevere la terza dose con notevoli aumenti dei tempi di attesa e con intasamenti degli stessi hub.

Il Gruppo consiliare di Nizza Futura ha presentato ieri, lunedì 29 novembre 2021, una mozione urgente discussa nel Consiglio Comunale per chiedere al Sindaco:

  1. Intervenire presso l’ASL per mantenere aperto il sito vaccinale di piazza Garibaldi i come tutela necessaria per la salute dei cittadini di Nizza e dell’intera valle Belbo e Bormida.
  1. Diffondere informazione presso i medici di base della valle Belbo, che sul portale stesso non sono indicati siti vaccinali a Nizza Monferrato, onde non generare confusione fra chi è interessato ad usufruire del servizio.
  1. Evitare alla popolazione locale ulteriori inspiegabili disagi dovuti a spostamenti per raggiungere i siti di Asti e Canelli e per i tempi di attesa che sicuramente si allungheranno
  1. A verificare, con le dovute e responsabili attenzioni, l’eventuale impegno della struttura del foro boario per il pranzo tradizionale ricorrente nella sagra del bue grasso nel momento in cui stiamo assistendo, sia a livello locale che nazionale all’aumento progressivo e preoccupante della curva dei contagi da Covid-19 e varianti.

(la discussione si può trovare su YouTube):

Il Testo Completo della mozione:

Proposta di mozione urgente da discutere nel consiglio Comunale di Nizza Monferrato del 29/11/2021 sulla prossima chiusura del centro vaccinale di piazza Garibaldi foro boario presentata dai consiglieri di Nizza futura

Laura Grasso

Laura Pavese

Annalisa Garrone

Oddone Mauro

Spedalieri Massimiliano

Essendo al corrente che l’hub vaccinale per la somministrazione dei vaccini anti Covid del Foro boario di piazza Garibaldi cesserà la sua attività nei prossimi giorni :

Considerato che, sul sito informativo della Regione Piemonte per la prenotazione dei vaccini figurano come siti di prenotazione solo Asti e Canelli e nessuna sede a Nizza Monferrato

Considerato che, per effetto delle attuali condizioni i cittadini nicesi si vedono costretti a dover raggiungere quei siti predefiniti non avendone a disposizione nella propria città .

Considerato che il punto vaccinale del Foro Boario è al servizio di un intero territorio e non solo per la nostra città, servizio svolto con grande efficienza ed efficacia come sottolineato ampiamente nella consegna del premio del Campanon e riconosciuto dagli abitanti dell’intera valle Belbo.

Considerato che non si capisce perché uno strumento così efficace per la lotta contro il covid debba cessare la sua attività proprio nel momento in cui in Italia intera si sta evidenziando un aumento importante della curva dei contagi tale da aver fatto emanare disposizioni, da parte del Ministero della sanità, atte a velocizzare al massimo le somministrazioni delle terze dosi di vaccini congiuntamente con il completamento del primo ciclo vaccinale, anche con la riapertura degli hub vaccinali chiusi dopo la cessazione della seconda ondata.

Accertata dunque la necessità impellente e non rinviabile di soddisfare alla richiesta della somministrazione dei vaccini, che ha avuto un aumento molto significativo nei giorni scorsi con le notizie della crescita dei contagi, e che la chiusura del centro vaccinale di Nizza Monferrato comporterebbe sicuri aumenti dei tempi di attesa di Asti e di Canelli con intasamenti degli stessi hub.

Si ritiene urgente e improrogabile una discussione in Consiglio Comunale affinché Sindaco giunta si impegnino a:

  1. Intervenire presso l’ASL per mantenere aperto il sito vaccinale di piazza Garibaldi in un momento in cui diventa di fondamentale importanza procedere con la massima celerità alla somministrazione della terza dose o al completamento del ciclo vaccinale, come tutela necessaria per la salute dei cittadini di Nizza e dell’intera valle Belbo e Bormida che hanno avuto come riferimento la nostra città durante la prima fase di vaccinazione
  1. Diffondere informazione presso i medici di base della valle Belbo, che attualmente stanno consigliando ai propri pazienti di iscriversi sul portale della Regione presso i siti vaccinali del nostro Comune, che sul portale stesso non sono indicati siti vaccinali a Nizza Monferrato, onde non generare confusione fra chi è interessato ad usufruire del servizio.
  1. Evitare alla popolazione locale ulteriori inspiegabili disagi dovuti a spostamenti per raggiungere i siti di Asti e Canelli e per i tempi di attesa che sicuramente si allungheranno sia per le prenotazioni che per le attese presso i due centri vaccinali che dovendo accogliere tutta la popolazione della provincia, rischiano di intasarsi e di creare disservizi. Questa è cosa assolutamente incomprensibile visto esiste un sito a Nizza che ha già dimostrato di offrire un eccellente servizio al territorio rapido ed efficace, con tempi di attesa più che sostenibili. Si tenga presente inoltre che le direttive del Ministero della Sanità richiedono di velocizzare al massimo le vaccinazioni riaprendo il maggior numero di hub vaccinali, e in questa Provincia invece sta capitando esattamente il contrario.
  1. A verificare, con le dovute e responsabili attenzioni, l’eventale impegno della struttura del foro boario per il pranzo tradizionale ricorrente nella sagra del bue grasso nel momento in cui stiamo assistendo, sia a livello locale che nazionale all’aumento progressivo e preoccupante della curva dei contagi da covid 19 e varianti. Trattandosi di una manifestazione molto partecipata, vedrebbe la presenza di numerosissime persone che creerebbero calca ed importanti assembramenti all’interno di un ambiente chiuso che, anche se verranno fatti rispettare gli obblighi di legge in merito a protezioni individuali e controlli del green pass, rappresenterebbe comunque una possibile rischio per la diffusione del contagio. Inoltre avendo il foro boario disimpegnato per le manifestazioni, si potrebbe garantire già da subito ad ASL e Regione Piemonte la piena e immediata disponibilità della struttura affinchè possa continuare ad operare come hub vaccinale senza soluzione di continuità.

Certi che l’importanza e l’urgenza dell’argomento rendano accoglibile la nostra richiesta di discutere questa mozione nel Consiglio Comunale di oggi, porgiamo cordiali saluti.

Nizza Monferrato 29/11/2021

L’Italia non è un paese per donne

La violenza sulle donne è ancora vista come un problema inesistente e le evidenti disparità tra i generi continuano ad essere ignorate.

Venerdì 25 novembre sarà la Giornata Mondiale contro la violenza alle donne, ci saranno giuste dimostrazioni di appoggio e dichiarazioni, sui social di uomini con la strisciata di rossetto sul volto #stopviolenza #nonunadimeno.

Lunedì 22 novembre alla Camera dei Deputati si è discussa la mozione contro la violenza sulle donne. La presenta la Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti e dichiara “Questo Parlamento è trasversalmente e profondamente impegnato nel promuovere azioni strategiche per ripudiare qualsiasi forma di violenza contro le donne” in quel momento dei 630 deputati eletti ne sono presenti 8!

La Ministra Elena Bonetti parla alla Camera il 22 novembre 2021

Non dubitiamo delle parole della ministra, ma riteniamo che un gesto simbolico come la presenza al momento della discussione generale (non si trattava ancora di votare la mozione) sarebbe stato un gesto importante e di civiltà.


Come lista di orientamento progressista riteniamo fondamentale portare avanti la lotta contro gli abusi e i femminicidi (108 da inizio anno, femminicidio: uccisione di una donna, quando il fatto di essere donna costituisce l’elemento scatenante dell’azione criminosa cfr. zanichelli https://dizionaripiu.zanichelli.it/cultura-e-attualita/le-parole-del-giorno/parola-del-giorno/femminicidio/)

Abbiamo chiesto un commento a Viviana Garbagnoli , psicoterapeuta, che ha dedicato la sua vita all’aiuto delle donne vittime di violenza gestendo anche due centri antiviolenza a Venezia e a Padova; partendo dalla situazione nazionale delinea un percorso locale per l’aiuto alle donne che subiscono abusi.
A Viviana abbiamo chiesto una reazione al vuoto parlamentare del 22 novembre

Viviana Garbagnoli, psicoterapeuta

La prima reazione a caldo quando ho appreso questa notizia è stato un profondo sgomento, delusione e amarezza e una dolorosa domanda: alla tragedia senza fine delle donne ammazzate, si risponde così ? Ma dove erano gli uomini e le donne democratiche , la violenza fa cosi paura da non poter nemmeno pensare di poter essere discussa in un aula Parlamentare ?
Ma nonostante questa amarezza dobbiamo andare avanti per le tante donne che hanno bisogno del nostro aiuto, soprattutto ora in un momento di crisi come la Pandemia. Durante il lockdown si è infatti registrato un drammatico aumento delle violenze domestiche. Ancora troppo spesso le donne che subiscono violenza non cercano aiuto, ma si chiudono in una prigione di dolore e abusi, una prigione mentale e fisica, come scrivo nel mio libro: “il loro ritiro dal corpo era il ritiro dal mondo”, a queste donne va tesa una mano e va data l’occasione di poter parlare e prendere coscienza della loro condizione. Nella mia lunga esperienza creare un luogo sicuro come un centro di ascolto è un passo fondamentale e in questo mondo di dolore silenzioso funziona incredibilmente il passaparola. Arrivano ragazze, giovani madri ma anche donne mature a provare a chiedere aiuto, suonano il mio campanello perché hanno saputo da altre donne che mi occupo di violenza domestica, a volte vengono una sola volta e poi non le vedo più. Altre volte accettano nell’anonimato di farsi aiutare.

E’ necessaria una presenza capillare sul territorio, bisognerebbe che tutti i comuni si dotassero di un centro di ascolto e che tutti i comuni fossero in rete anche con le istituzioni preposte, carabinieri, polizia, pronto soccorso cosi da potersi muovere rapidamente e con professionalità riuscendo a dare una risposta concreta a quelle donne che con coraggio chiedono di essere aiutate.
Un progetto nato da un gruppo di donne democratiche che si muoverà anche in questa direzione è appena nato a Nizza è l’Associazione Futura , un’associazione di donne per le donne , aperta a tutte.

La forza di una comunità si misura sulla capacità che ha di aiutare chi è in difficoltà, è fondamentale dare un segnale in questa direzione e l’iniziativa di Viviana certamente lo è, tutti noi di Nizza Futura appoggiamo questa iniziativa e la supporteremo in ogni modo possibile.

Emergenza acqua, dobbiamo rispondere in modo unitario

La questione della fornitura dell’acqua presso le case di via Fratelli Rosselli si tira avanti ormai da anni, ma recentemente ha avuto un’accelerazione improvvisa: il fornitore del servizio, a fronte del grande debito pregresso, ha razionato l’acqua a 50 litri con l’erogazione limitata a cinque ore al giorno e ha alzato al massimo consentito per legge il costo dell’acqua per metro cubo.

La soluzione presentata, sebbene rientri nella legalità, presenta un problema di giustizia sociale e di accesso a un bene primario come l’acqua, inoltre in un situazione di emergenza pandemica presenta anche un rischio per la salute pubblica.

Per questo il Gruppo consigliare Nizza Futura ha presentato una interpellanza all’Amministrazione Comunale, ripresa da ATnews, che riportiamo qui sotto:

“Il gruppo chiede la condivisione delle informazioni in possesso dell’Amministrazione comunale  inoltre intendiamo conoscere quali iniziative sono state adottate per fronteggiare tale disagio, valutato che il problema non è da considerarsi unicamente economico ma ha risvolti sociali e di igiene pubblica, resa ancora più grave dall’ancora presente emergenza pandemica”

La situazione presso i “casermoni” di via Fratelli Rosselli è grave e in questi giorni si sono registrate proteste da parte dei residenti che lamentano l’essere lasciati soli a gestire una situazione che si è ingarbugliata negli anni portandola al punto da non essere più gestibile solo con le proprie forze.

Per questo auspichiamo una collaborazione attiva con l’Amministrazione Comunale per risolvere la situazione. Nizza Futura aiuterà con proposte fattive e ascoltando i le voci di chi vive questo disagio, dobbiamo mantenere alta l’attenzione su questo problema per una questione di civiltà e giustizia sociale, la forza di una comunità si vede nel momento del bisogno e da come aiuta i membri più deboli del gruppo.

Presto seguiranno aggiornamenti.

Unità Nazionale(forse), la risposta della comunità nella crisi.

Dal benessere mentale ai “casermoni” di via Fratelli Rosselli.

Oggi, 4 novembre 2021, è la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate in questo periodo di crisi sanitaria e di dissolvimento dei legami interpersonali una festa che celebra l’unione di una comunità ha una valenza differente: se di solito si ricorda chi è caduto nelle guerre del ‘900, oggi il pensiero va alla comunità di cittadini che ha subito un duro colpo in questa pandemia.

L’ansia e la solitudine:

Questo anno e mezzo di pandemia ci lascia con la consapevolezza che qualcosa nella nostra comunità è mancato, l’accesso ai servizi di salute di mentale è aumentato in modo esponenziale (più informazioni qui e qui) , molti di noi hanno subito problemi di ansia e affaticamento mentale, spesso soffrendo in silenzio per lo stigma che ancora ora incorre a chi si affida alle cure degli psicologi. L’assistenza sul territorio di Nizza Monferrato, della Valle Belbo e della Provincia di Asti ha fatto segnare numeri importanti e ha interessato particolarmente i più giovani (più informazione qui), il sistema ha retto ma spesso l’importanza del benessere mentale è sottovalutata. Nizza Monferrato dispone di strutture pubbliche e di professionisti preparati, ma manca una gestione della salute mentale da parte dell’Amministrazione Comunale, un centro di ascolto per i più giovani, un centro antiviolenza, manca un’analisi del problema del disagio, che non è solo quello economico.

Su questo problema Nizza Futura ha molte idee e proposte che condivideremo presto con la città e che cercheremo di mettere in pratica.

Disagio abitativo, la questione via Fratelli Rosselli

Dovevamo uscirne più forti e più uniti invece ci sentiamo sempre meno comunità e sempre più soli. I lockdown hanno colpito duro le fasce meno agiate e anche Nizza Monferrato ha un problema evidente di disagio: un bene essenziale come l’acqua è stato contingentato a 50 litri al giorno accessibili solo la mattina poi per tutte le famiglie non c’è accesso ad acqua corrente. La situazione è grave, decine di persone subiscono danni per le morosità, spesso annose, causate a volte da altri, altre volte dai problemi che la pandemia ha portato.

Nizza Futura manterrà alta l’attenzione su questo tema, perché è giusto difendere i membri più deboli della nostra comunità. Presto seguiranno aggiornamenti.

Difesa della salute pubblica, un presidio per la comunità

Purtroppo le politiche recenti hanno ridotto gli investimenti nel Sistema Sanitaro Nazionale portando a declassamenti di strutture, come l’Ospedale della Valle Belbo, a presidi sanitari territoriali riducendo l’accesso ai punti di primo soccorso sul territorio. Queste scelte, pensate come efficientamento economico, in realtà si sono rivelate deleterie per quanto riguarda il servizio erogato: il sistema è centralizzato sulle strutture ospedaliere riducendo e accentrando sulle strutture più grandi molti territori sono rimasti sprovvisti di copertura sanitaria facilmente raggiungibile mentre le grandi strutture, come l’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, sono al collasso.

E’ fondamentale cominciare a parlare di un nuovo sistema sanitario un sistema sanitario territoriale che assicuri la continuità assistenziale basato anche sulla prevenzione e sulla telemedicina. Nizza Futura si impegna a parlare di questi temi in modo serio e continuo.

Il Progetto Nizza Futura

In evidenza

I principi:

Nizza Futura nasce con l’obiettivo di creare un centro di aggregazione politica e sociale per tutto l’ambito progressista della città di Nizza Monferrato.

Per troppo tempo la politica cittadina è stata dominata da un’unica voce che rappresenta la parte più conservatrice del territorio. Noi vogliamo riaprire un dialogo, ricominciare a trattare argomenti importanti da un punto di vista differente, portare avanti istanze dimenticate o ritenute secondarie.

Nizza Futura nasce come lista civica ma non rinnega l’appartenenza a uno schieramento di centro sinistra progressista e antifascista. I nostri principi sono:

  • ci riconosciamo nelle istanze sociali dei lavoratori;
  • ci riconosciamo nelle richieste di maggior tutela per chi è discriminato;
  • riteniamo fondamentale la creazione di un sistema di uno sviluppo economico ecosostenibile che coniughi la tutela dell’ambiente, del lavoro e delle persone;
  • rifiutiamo ogni forma di fascismo e autoritarismo per promuovere una società aperta e inclusiva.

L’azione sul territorio:

I principi fanno da linee guida per il lavoro di Nizza Futura che li applica in un’azione politica volta al bene comune dei cittadini nicesi e, con uno sguardo più ampio, della Valle Belbo.

Temi Politici:

  • Sanità: il tema è estremamente importante per la comunità nicese e della Valle Belbo in generale la questione aperta del Presidio Sanitario della Valle Belbo e Punto di Primo Intervento, ancora in costruzione con termine lavori ancora indefinibile, è pressante. La situazione a livello provinciale è grave: un solo Ospedale, il Cardinal Massaia di Asti, è il punto di riferimento degli oltre 200’000 abitanti della provincia, riteniamo che tale carico sia insostenibile, il diritto alla salute sancito dall’Articolo 32 della Costituzione è disatteso. La demografia e la conformazione del territorio richiede anche un ripensamento dell’impostazione centralizzata ospedalocentrica, è necessario puntare su una Sanità Territoriale Decentrata gestita dai medici di base, dagli ambulatori e dagli infermieri che possa provvedere ai bisogni minimi dei cittadini senza la necessità di accedere alle strutture ospedaliere per assicurare la continuità assistenziale; la Telemedicina è un campo in rapido sviluppo che può aiutare a monitorare pazienti diffusi su un territorio ampio e a bassa densità abitativa.
  • Oratorio e infrastrutture:
  • Trasporti e servizi
  • Ambiente, cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico
  • Decoro urbano e periferie
  • Digitalizzazione e sviluppo economico
  • Giovani e lavoro